sabato 29 gennaio 2011

No nucleare!! Si fusione fredda

Di fusione nucleare fredda si parla da decenni, un po’ come se fosse il Sacro Graal: una leggenda o poco più. Eppure, qualche giorno fa il fisico Sergio Focardi, professore emerito dell’università ‘Alma Mater’ di Bologna, insieme all’imprenditore Andrea Rossi, ha fornito a giornalisti e fisici la prova concreta che essa funziona.
“Quello che abbiamo messo in atto all’interno della Gm System (azienda di Andrea Rossi, partner e inventore del reattore) è il frutto di studio e applicazione - ha spiegato Focardi a e-gazette -. Ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia vita alla fusione fredda. Rossi mi ha contattato qualche anno fa e siamo arrivati a un risultato: produrre energia attraverso la reazione nucleare ottenuta con nichel e idrogeno, anziché con deuterio e palladio, come Fleishmann e Pons e gli altri scienziati che hanno portato avanti la fusione fredda”.
Unici al mondo a credere alle potenzialità di questo tipo di reazione effettuata con nichel e idrogeno, ignorati dalla comunità scientifica internazionale, Focardi e Rossi hanno condotto esperimenti continui arrivando “a riscaldare per diverso tempo alcuni ambienti grazie alla nostra tecnologia”, spiega il fisico nucleare.
L’esperimento è stato realizzato con un’apparecchiatura relativamente semplice, composta da un catalizzatore di energia, un cilindro nel quale vi è una piccola cella contenente nichel e idrogeno e da un riscaldatore, che innesca la reazione: “già a 60-70 gradi - illustra Focardi - e una volta avviata la reazione si autoalimenta”.
Il risultato è notevole: “per un kilowattora speso se ne producono 200”.
Le potenziali applicazioni di questa tecnologia sono vaste, spiega ancora Focardi: da fonte di riscaldamento domestica, il calore generato potrebbe in teoria essere veicolato in una centrale termoelettrica, oppure la tecnologia utilizzata potrebbe costituire il motore di un impianto di cogenerazione.
Di certo c’è che sia il professore che l’imprenditore bolognese credono molto nel successo della loro idea, divenuta brevetto “in corso di commercializzazione - ammette Focardi -. Andrea Rossi è impegnato in questi giorni a incontrare potenziali acquirenti”. L’interesse, evidentemente, c’è, anche se il fisico si trincera dietro a un no comment. Ma poi ipotizza: “quello che oggi è stato prodotto in piccola scala potrebbe essere applicato a livello industriale. Siamo di fronte alla strada dell’energia dell’umanità”.

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